Arrivato l’ok da Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica della PA di Bolzano.
Fino all’80% dei pazienti con un tumore sperimenta sulla propria pelle controindicazioni legate alle terapie. Le reazioni cutanee sono, infatti, associate alle principali terapie tra cui i farmaci chemioterapici. Per contrastarle sono stati messi a punto i protocolli di trattamenti estetici effettuati dalle Specialiste di APEO-Associazione Professionale di Estetica Oncologica. Parte ora lo studio VISSIA che ha l’obiettivo di valutare se questi interventi possano ridurre in modo significativo i sintomi cutanei percepiti e il distress psicologico, migliorando così la qualità della vita delle persone in terapia. Il Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica della Provincia Autonoma di Bolzano, presieduto dal Dottor Luca Sebastianelli, ha annunciato l’approvazione della richiesta della Divisione di Medicina Complementare del Comprensorio Sanitario di Merano in collaborazione con la Divisione di Oncologia del Comprensorio Sanitario di Bolzano per la partecipazione allo studio VISSIA “Valutazione della qualità di vita in pazienti con tossicità da trattamenti antiblastici. Studio randomizzato controllato di un protocollo dermocosmetico specifico verso trattamento standard – VISSIA study” proposto dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige.
“Ad oggi la tossicità cutanea dovuta ai trattamenti oncologici rappresenta un bisogno clinico insoddisfatto – dichiara il dott. Giuseppe Cristina, Dirigente Medico del Servizio di Medicina Complementare dell’Ospedale di Merano -. Costituisce un problema misconosciuto con ripercussioni significative sulle attività quotidiane e l’aderenza alle cure. La Medicina Complementare si occupa di migliorare la qualità di vita dei Pazienti con diagnosi di neoplasia. Per questo, insieme a tutte le parti in causa, ha disegnato e promuove lo studio, che ha lo scopo di definire un approccio proattivo attraverso riconoscimento precoce delle tossicità cutanee ed un trattamento dermatologico specifico che possa promuovere per il clinico l’ottimizzazione dei trattamenti antiblastici”. “A partire dagli anni ’80, numerose scoperte hanno permesso ai ricercatori di comprendere meglio i meccanismi responsabili della trasformazione neoplastica delle cellule e, di conseguenza, di identificare nuovi bersagli aggredibili da parte di molecole e anticorpi monoclonali conosciuti con il nome di target therapies – continua il dott. Luca Tondulli, Primario del Reparto di Oncologia Medica dell’Ospedale di Bolzano -. La transizione dalla Medicina “generalista” alle Medicina “di precisione”, se da un lato ha comportato un indiscutibile miglioramento dell’efficacia delle cure rispetto ai precedenti farmaci chemioterapici, dall’altro ha richiesto ai clinici di riconoscere e trattare nuove forme di tossicità, peculiari delle recenti terapie. Tra queste si annovera la tossicità cutanea, un effetto collaterale comune a diversi farmaci e anche piuttosto frequente, che si caratterizza per la comparsa di alterazioni funzionali, organiche ed estetiche a carico di pelle, peli, capelli e unghie. Questi eventi rappresentano un reale discomfort per il paziente, e sono spesso poco conosciuti e sottovalutati. Tuttavia, possono costituire un problema serio che può rendere difficoltosa la sopportazione delle terapie e, impattando negativamente sul benessere psico-fisico dell’individuo, compromettere la sua adesione a trattamenti potenzialmente molto efficaci. Il reparto di Oncologia Medica dell’Ospedale di Bolzano ha colto con favore la possibilità di aderire ad uno studio promosso dal Reparto di Medicina Complementare dell’Ospedale di Merano finalizzato al riconoscimento precoce di questa tipologia di tossicità e al loro tempestivo trattamento. Solo grazie ad un intervento immediato e specifico, infatti, sarà possibile migliorare la tollerabilità delle cure e la qualità di vita dei malati, favorendo di conseguenza la continuità del loro percorso terapeutico.”
L’obiettivo della ricerca sarà misurare come e quanto questi interventi possano ridurre in modo significativo i sintomi sulla pelle percepiti e il distress psicologico, migliorando così la qualità della vita
Lo studio sarà condotto seguendo rigorosi protocolli predefiniti, garantendo così la massima precisione e affidabilità dei risultati. Un elemento fondamentale di questo processo sarà la partecipazione attiva della Specialista in Estetica Oncologica APEO, Olga Manko, il cui contributo esperto nella gestione dei trattamenti estetici in contesti oncologici si prevede possa apportare un valore aggiunto alla ricerca. “Siamo estremamente soddisfatti dell’approvazione del VISSIA Study da parte del Comitato Etico- commenta la dott.ssa Carolina Ambra Redaelli, Presidente di APEO, Associazione Professionale di Estetica Oncologica -. Questo studio rappresenta un passo avanti nella nostra comprensione dei benefici dei protocolli APEO nel supportare i pazienti oncologici. Siamo fiduciosi che i risultati di questo studio, insieme a quelli del 2019, confermeranno l’efficacia dei trattamenti estetici e dei prodotti cosmetici specifici nella riduzione del distress e nel miglioramento della SRQoL. Questa conferma sottolinea l’importanza di includere trattamenti estetici scientificamente validati nella terapia oncologica.” “Il Consiglio Direttivo dell’Assistenza Tumori Alto Adige – Südtiroler Krebshilfe dall’inizio ha percepito l’importanza di questo progetto perché il protocollo APEO mira a migliorare la così detta SRQoL, Skin-related Quality of Life – commenta Maria Claudia Bertagnolli, Vicepresidente dell’Assistenza Tumori Alto Adige-Südtiroler Krebshilfe -. Gli effetti negativi delle terapie oncologiche aumentano lo stress, l’autoisolamento sociale, i disturbi dell’umore con il conseguente rischio di interruzione della terapia oncologica. Per questo motivo, la prevenzione e la gestione delle reazioni cutanee stanno acquisendo una rilevanza sempre maggiore nell’ottica di promuovere l’aderenza alla terapia, nonché il benessere delle pazienti.”