Nel 47% degli studi clinici oncologici la qualità di vita è esclusa dai criteri per valutare l’efficacia di un trattamento. Il risultato emerge da una revisione sistematica pubblicata su Annals of Oncology (che ha considerato 446 sperimentazioni su 11 riviste scientifiche internazionali tra il 2012 e il 2016). Il 6% della popolazione italiana vive dopo una diagnosi di tumore (3,4 milioni di persone). Disturbi che, all’apparenza, possono sembrare banali non sono tali per chi li vive in prima persona. La loro sottovalutazione può compromettere l’adesione ai trattamenti e l’efficacia delle cure, come evidenziato da uno studio presentato recentemente al Congresso europeo di Oncologia Medica, che ha preso in considerazione 1.799 donne in premenopausa affette da carcinoma della mammella ai primi stadi e sottoposte a terapia ormonale. I risultati dimostrano che una donna su sei non segue la terapia ormonale come indicato, aumentando così il rischio di sviluppare metastasi e recidive. Tra le motivazioni dell’abbandono della terapia non è esclusa la componente estetica.