Riportiamo i passaggi salienti della mozione n.1098 approvata nella seduta del Consiglio regionale della Toscana il 30 gennaio 2018, relativa alla formazione di operatori nel campo dell’estetica oncologica.
Mediante il Registro tumori della Regione Toscana (RTRT), gestito dall’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (ISPO), è possibile stimare il numero annuale di nuovi casi di tumore in cittadini toscani da affiancare ai dati di mortalità e di ospedalizzazione rilevati dai flussi sanitari correnti; tali stime (al 2014) indicano che in Toscana vengono diagnosticati annualmente poco più di 24.000 nuovi casi di tumore maligno (51 per cento tra i maschi e 49 per cento tra le femmine);
tra le molteplici conseguenze che un tumore porta con sé, vi è un aspetto a lungo sottovalutato da parte degli operatori sanitari, ossia, gli effetti secondari delle terapie: la chirurgia, la chemioterapia, la radioterapia, le cure farmacologiche hanno conseguenze molto rilevanti sull’aspetto fisico dei pazienti (gonfiore, macchie sulla pelle, infiammazioni, caduta dei capelli). Tali problematiche, effetti inestetici, dolorosi ed invalidanti sono certamente meno gravi della patologia, ma non per questo possono essere lasciate senza una risposta, dal momento che toccano anche la sfera sociale e psicologica del paziente, facendone derivare un peggioramento della qualità della vita.
il Piano sanitario e sociale integrato regionale (PSSIR) 2012-2015, approvato con deliberazione consiliare 5 novembre 2014, n. 91, con particolare riferimento al punto 2.3.1.1. “La lotta ai tumori”, allorché emerge con nettezza la necessità sia di agire “sull’insieme dei bisogni del paziente oncologico”, sia di procedere sulla strada della “crescita culturale e scientifica della rete oncologica”.
Rilevato che:
– da alcuni anni ha preso vita l’Associazione professionale di estetica oncologica (APEO), scaturita dalla forte volontà di contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici in virtù della collaborazione attivata fra le professioni mediche (oncologi, ricercatori, specialisti in chemio e radioterapia, chirurghi plastici) e quelle del benessere, nell’ottica di far progredire la ricerca estetica scientifica, in linea con quanto dichiarato nel 2006 dal Prof. Umberto Veronesi in merito all’esigenza che si sviluppasse sempre di più “un’alleanza virtuosa tra medici e professionisti del benessere, senza che si confondessero ruoli e competenze”;
– l’APEO promuove, in collaborazione con il Policlinico di Milano, percorsi formativi riservati ad estetiste diplomate (dal 2015 hanno intrapreso tale percorso 220 estetiste in rutta Italia), al fine di fornire le competenze scientifiche necessarie alla comprensione delle patologie e terapie oncologiche, oltreché delle conseguenze da esse prodotte a livello cutaneo, al fine di adottare metodi, manualità e strumenti dei trattamenti di bellezza e benessere alle condizioni particolari di un paziente oncologico.
Considerato che:
– l’allegato 2 (Guida per la costituzione di reti oncologiche regionali), alla citata intesa del 30 ottobre 2014, nel definire la cura del cancro “un esempio paradigmatico della possibile integrazione delle risorse disponibili con la finalità di ottenere risultati ottimali”, individua tra le “componenti” principali anche quella di seguito riportata, ossia “L’approccio multidisciplinare con integrazione delle differenti professionalità (chirurgia, oncologia medica, radioterapia, cure palliative, scienze infermieristiche, psico-oncologia, ecc.) in un “disease management team” formalmente costituito”;
– la necessità di cura ed assistenza del malato di cancro non si esauriscono con i trattamenti terapeutici di vitale importanza, dal momento che la condizione di fragilità determinata dalla malattia comporta una serie di esigenze di tipo sociale ed economico per far fronte alle quali la Regione Toscana ha da anni messo in atto un complesso di interventi in favore dei pazienti oncologici; tra tali azioni si annovera la deliberazione della Giunta regionale 16 ottobre 2006 (Interventi a favore di donne con alopecia da chemioterapia: contributo per l`acquisto di parrucche), integrata con deliberazione della Giunta regionale 7 maggio 2007 (Integrazione alla delibera G.R. n.738/06 in materia di interventi a favore di donne affette da alopecia a seguito di chemioterapia e coinvolgimento delle associazioni di donne e delle associazioni di volontariato toscane per la facilitazione delle procedure di accesso al contributo), con la quale si è provveduto ad attivare “un intervento specifico a favore delle donne affette da alopecia a seguito di patologie oncologiche”, garantendo alle medesime un contributo per l’acquisto di una parrucca, considerata quale dispositivo sanitario protesico;
– numerosi studi hanno mostrato l’importanza di adottare, nella presa in carico del malato oncologico, un approccio globale volto a rilevare i bisogni di tutta la persona fin dal momento della prima diagnosi mediante una corretta gestione del dolore fisico, interventi mirati sulla sofferenza interiore, la vicinanza ed il rapporto di familiari ed amici;
– per le persone colpite da patologie oncologiche garantire il diritto a mantenere stile e qualità di vita a livello personale, familiare e sociale è da considerarsi una conquista anche sotto il profilo culturale, e che in questa logica si va ad inserire il richiamato percorso di collaborazione avviato fra le professioni mediche e quelle del benessere, avvalendosi dei progressi della ricerca estetica e scientifica.
Impegna
la Giunta regionale a promuovere, in maniera coordinata con le azioni avviate sui fattori di rischio, sullo screening, sulla continuità delle cure e la disponibilità delle cure complementari, l’attivazione di percorsi di formazione rivolti alle estetiste e messi in atto da parte di professionisti sanitari del settore oncologico, al fine di implementare il numero delle esperienze in atto a livello regionale e, quindi, garantire alla più ampia fascia possibile di pazienti gli accertati benefici (come dimostra
l’esperienza sviluppata presso l’Istituto europeo di oncologia di Milano) derivanti dai protocolli di estetica oncologica, frutto di ricerche medico-scientifiche e dello studio di casi clinici di tossicità derivanti da terapia;
a valutare, conseguentemente, la creazione in ambito regionale di una rete istituzionale di operatori qualificati, all’interno della quale ogni paziente oncologico sia nella condizione di poter individuare professionisti in grado di effettuare trattamenti di bellezza e benessere, migliorativi dello stato psico-fisico e sinergici con la terapia antitumorale prescritta come appropriata al quadro clinico delineato;
ad attivarsi, in sede di ConfeLa Regione si impegna infatti ad attivare «percorsi di formazione rivolti alle estetiste» per «garantire alla più ampia fascia possibile di pazienti gli accertati benefici derivanti dai protocolli di estetica oncologica». Inoltre, si impegna a promuovere presso la Conferenza Stato-Regioni il «riconoscimento della figura professionale in estetica oncologica, come una professionista che collabora con le arti ausiliarie operanti in ambito sanitario».renza Stato-Regioni, affinché si possa giungere, mediante specifici percorsi formativi, al riconoscimento della figura professionale in estetica oncologica, come una professionista che collabora con le arti ausiliarie operanti in ambito sanitario.
La Presidente
Lucia De Robertis